Palatifini
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Mi permetta di non essere d’accordo, mi sono ritrovato a fare i complimenti ai miei cuochi proprio mangiando una delle pasqualine prodotte quel giorno. Ma veniamo ai punti : Onestamente non mi risulta che esista una altezza aulica della pasqualina, come per tutti i prodotti della tradizione, e questo vale in tutta Italia, ogni famiglia ha usi differenti nei quali tutti noi ci riconosciamo. Poi è chiaro che la pasqualina non può essere trasformata in una focaccia, ma è vero che abbiamo cercato un equilibrio tra il peso e il prezzo di vendita e i 750 g ci sembrano corretti. Sul sapore ritorno al concetto di prima mentre le assicuro che se ci fosse più sfoglia saremmo sommersi di critiche al contrario. A proposito della sfoglia le trasmetto questo estratto del libro di Sergio Rossi sulla torta pasqualina: MONTOGGIO - Bietole, formaggio, sale, un po' di saporita, un pizzico di farina. Nasce da lì la magia pasquale firmata Enrichetta Trucco, la regina dei fornelli che vive a Montoggio. Mamma del cucinosofo Sergio Rossi e cresciuta in una famiglia vincitrice del Mortaio d'Oro per il miglior pesto ligure, la cuoca d'entroterra sfoggia l'esperienza maturata in decenni dietro un banco nel cuore di Genova. Sfrutta quanto appreso per consigliare chi si appresta a cucinare le prelibatezze pasquali a dieci giorni dalla festa: "Non badate alle 33 sfoglie e neppure andate dietro alla filastrocca che imporrebbe di soffiare sulla torta. Tutte favole e peraltro non igieniche. Servono materie prime di grande qualità e molta passione". Parola di Enrichetta. Rimangono ovviamente le tradizioni familiari, che rendono comunque lecite le sue osservazioni. Cordialmente, Roberto Panizza