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Il mio viaggio in Kirghizistan è stato sorprendente e meraviglioso. Ho attraversato grandi steppe, godendomi spazi aperti. Fra le yurte e il vento degli altopiani ho conosciuto un popolo resiliente, orgoglioso delle proprie radici nomadi e capace di accogliere con semplicità e calore, sempre pronto a offrire un tè caldo o a raccontare una storia. L’incontro con le aquile è stato uno dei momenti più belli: vederle da vicino e osservare il rapporto che i cacciatori hanno con loro è stato davvero affascinante. Alla fine, è stato un viaggio autentico e pieno di scoperte, che mi ha fatto apprezzare la forza del paesaggio, la gentilezza delle persone e la bellezza delle tradizioni che ancora resistono. Mi sono portato a casa nuovi incontri, immagini che non dimenticherò e la sensazione di aver conosciuto un luogo che vive, ancora per poco (purtroppo), il suo tempo (le infrastrutture crescono a vista d'occhio trasformando il paesaggio).